Satriano di Lucania: l’arte a cielo aperto

Situato nel cuore della Basilicata, Satriano di Lucania è un pittoresco borgo che incanta con la sua storia millenaria, le sue tradizioni autentiche e un paesaggio naturale mozzafiato. Conosciuto come “il paese dei murales”, Satriano vanta oltre 150 opere d’arte murale che adornano le strade del centro storico, raccontando storie di vita quotidiana, miti e leggende locali. Ogni angolo del borgo è un invito a scoprire la cultura e l’ospitalità lucana, tra antiche chiese, palazzi storici e deliziosi piatti tipici. Per chi ama la natura, i sentieri circostanti offrono escursioni indimenticabili tra boschi, colline e panorami suggestivi. Satriano di Lucania vi aspetta per un’esperienza autentica e indimenticabile, dove il passato e il presente si incontrano in un’armonia perfetta.

Le bellezze storico-naturalistiche e culturali

Il centro storico satrianese si caratterizza per la presenza di elementi di alto valore storico-artistico come il campanile seicentesco, la Chiesa Vecchia risalente al XIII sec, i palazzi settecenteschi (Loreti e Abbamonte), il Castello o Rocca Duca di Poggiardo, al cui interno è possibile visitare il Museo Multimediale e la Biblioteca Comunale “Carolina D’Araio“. Ai piedi del Castello si trova l’anfiteatro Porticelle, costruito nel 2006, che presenta al centro una scacchiera a grandezza umana. Poco lontano è sito il teatro Anzani, un interessante centro culturale dove si tengono convegni, rassegne teatrali, presentazioni di libri ed eventi. Sul “tetto” del teatro si trova Piazza Garibaldi che ospita un mosaico raffigurante l’immagine di Dio del pittore locale Giovanni de Gregorio, detto il Pietrafesa, la personalità più conosciuta e rappresentativa del Borgo, uno dei massimi esponenti della cultura pittorica lucana tra tardo Manierismo e Barocco. Nato nel 1579, De Gregorio si formò  a Napoli, dal grande pittore campano Fabrizio Santafede, per rientrare poi in Basilicata, dove lavorò febbrilmente fino alla metà degli anni Trenta del Seicento. Molti paesi lucani e campani conservano testimonianze pittoriche del Pietrafesa, spesso custodite in chiese e conventi appartenuti all’Ordine Francescano. Tra le più note la Pietà, dipinta a Potenza nel 1608, l’Incoronazione della Vergine a Tito, e il ciclo balvanese sulla vita di Sant’Antonio. A Pietrafesa affrescò la cappella dedicata a San Giovanni. L’esempio del Pietrafesa e la volontà di portare avanti la tradizione artistica del paese che aveva dato i natali a questo grande artista, sono alla base della nascita dell’originale iniziativa che ha a partire dagli anni ottanta del 900′ ha trasformato Satriano in uno dei borghi più dipinti d’Italia. Il paese è infatti conosciuto per essere la capitale dei murales, con oltre 140 opere disseminate sul suo territorio a dare vita ad un vero e proprio museo a cielo aperto.

PUNTI DI INTERESSE STORICO-CULTURALE

Il Comune di Satriano di Lucania ha istituito il “Museo a cielo aperto dei dipinti murali di Satriano di Lucania” come luogo di cultura pubblica permanente che comprende i murales, caratteristici della cittadina, e tutte le opere di interesse storico architettonico ad essi adiacenti. L’obiettivo è quello di preservare e valorizzare una risorsa che, a partire dagli anni 80’, è diventata il simbolo del paese. Satriano è oggi conosciuto per essere uno dei comuni più dipinti d’Italia con i suoi 140 murales disseminati sulle facciate di case e palazzi a tracciare un viaggio per immagini tra le leggende, le tradizioni, i personaggi e la storia del borgo. L’originale iniziativa ha preso avvio negli anni 80′ grazie ad un gruppo di artisti che lavorarono in stretta collaborazione con l’amministrazione dell’epoca con la volontà di portare avanti la tradizione artistica del paese che aveva dato i natali a Giovanni De Gregorio. I primi murales furono realizzati tra gli anni 80 e 90 nel centro storico per raccontare il grande fascino di una terra ricca di leggende e credenze magiche e svelare la storia e il carattere di un popolo e di una cultura silenziosa che senza dimenticare le proprie radici iniziava ad affacciarsi alla modernità. Nel corso degli anni i murales continuarono a moltiplicarsi uscendo dal centro storico per colorare pian piano tutto il centro abitato fino ad arrivare, con la serie dedicata al Rumit, all’ingresso del paese di Corso Trieste. Il museo all’aperto si arricchì di nuove opere che riprendevano vecchi temi e ne aggiungevano di nuovi come la serie che racconta la fatica e il sacrificio del lavoro dei campi, la serie dedicata gli antichi mestieri e quella che ricorda la vita di Giovanni De Gregorio. Per scoprire il Museo a cielo aperto dei murales di Satriano di Lucania, a disposizione dei turisti c’é Satriano Smart, una video-guida multimediale dei murales in italiano, inglese e in lingua dei segni italiana (LIS). Per un’immersione completa nella storia e nella cultura satrianese il Comune mette a disposizione visite guidate con una guida esperta a orari e costi bassi tutti i weekend.

Intitolata a “San Pietro Apostolo” la Chiesa Madre di Satriano di Lucania è stata ricostruita negli anni ’50 ma conserva il campanile originario, alto 37 metri. La struttura originaria della chiesa fu costruita nel XVI secolo per ordine della diocesi di Satriano e Campagna in considerazione della forte espansione demografica di Pietrafesa, con la popolazione ormai arrivata a quasi mille abitanti. Da notare le pareti interne ed esterne in pietra lavorata, ricavata dalle cave presenti in tutto il comprensorio del Melandro. All’interno, si conserva un mezzo busto in legno del Patrono San Rocco, di Giacomo Colombo, alcune pale in legno raffiguranti l’Addolorata e San Giovanni e una croce lignea opera dello scultore Vincenzo Musner di Ortisei. Il Campanile di cinque piani, adiacente la Chiesa di S. Pietro Apostolo, fu realizzato nel XVII sec. usando blocchi di pietra calcarea locale. Questa struttura ha un’altezza di 37 metri, sviluppata su pianta quadrata con tre serie di quattro finestre e secondo un’ ipotesi molto probabile ma non supportata da documenti o atti ufficiali, fu ideata da Juan Caramuel, vescovo della diocesi di Campagna e Satriano dal luglio del 1657. Caramuel oltre ad essere un apprezzatissimo uomo del clero fu un uomo straordinario per cultura ed ingegno. Fu stimato teologo, matematico, umanista, progettista edile. L’attribuzione al vescovo del campanile di Satriano di Lucania è stata data unanimemente da molti storici dell’arte, per assonanza con il disegno del campanile di Vigevano ideato dal Caramuel, nel 1673.

o di Constantinopoli, è la chiesa più antica del paese fatta edificare dalla potente famiglia dei Pietrafesa intorno al XII/XIII sec e caratterizzata da una torre medievale a base quadrata. Per molto tempo fu adibita a luogo di sepoltura e fu sede della Confraternita dei Morti addetta al suffragio delle anime dei defunti. All’interno, sulla parete destra, si trova un sarcofago con uno stemma gentilizio. Si tratta della tomba di un membro della famiglia Pietrafesa e precisamente di Francesco di Pietrafesa, “luogotenente delle terre di Tito e Sasso che morì nell’anno del Signore 1300” (così è riportato sull’iscrizione presente sul sarcofago). Le tele, presenti nella chiesa, raffigurano la Madonna del Rosario, la Madonna delle Grazie e l’Immacolata. L’ingresso secondario conserva una colonna di marmo montata su un basso pilastro in pietra su cui è incisa la data AD. 1585 ed uno scudo sul quale si leggono le lettere PF.

sorge a pochi metri dal centro storico di Satriano di Lucania in prossimità della villa comunale. Costruita nel 1500 a pianta rettangolare, la cappella conserva al suo interno gli affreschi attribuiti a Giovanni De Gregorio detto il Pietrafesa, pittore del luogo vissuto tra 1500 e 1600. Gli affreschi, ascritti nella nicchia sovrastante l’altare, raffigurano l’Eterno Padre, lo Spirito Santo, S. Giovanni Battista, S. Luca e due putti alati che reggono una corona. L’Eterno Padre, raffigurato con lunghi capelli bianchi e candida barba, con la mano sinistra regge il mondo e con quella destra lo benedice. Sulla zoccolatura della cornice pittorica, a circa un metro dal pavimento e sul lato sinistro dell’altare, sfumato con colore ocra a pennello, troviamo scritto “Pietrafisianus Pingebat 1626”. Questa firma è l’unica testimonianza che permette di attribuire l’opera al Pietrafesa. Ciò è dovuto al fatto che gli affreschi sono stati grossolanamente ritoccati, così da perdere le caratteristiche che contraddistinguono lo stile del De Gregorio, come la rapidità della pennellata e il chiaroscuro. Nella nicchia è custodita anche la scultura di San Giovanni in materiale calcareo nero risalente al XVI sec.

Tra gli angoli più suggestivi di Satriano di Lucania c’è sicuramente il Rione Santa Maria meglio noto come Madonna della Rocca, l’ultima delle tre rocche di Satriano ad essere abitata (l’urbanizzazione dell’area iniziò intorno al XVI). L’area oltre a uno ad essere uno spettacolare punto panoramico, si caratterizza per la presenza della Chiesa dedicata alla Natività di Maria Santissima. La chiesa venne edificata sulla roccia per volere dei Cavallo, storica famiglia di Pietrafesa. Nel 1814 una parte della roccia crollò portando con sé anche la parte nord-est della chiesa, quella dove si trovava l’altare maggiore. La statua della Madonna fu trovata miracolosamente intatta fra i resti distrutti della roccia. La chiesa venne ricostruita e ampliata nel corso degli anni in modo da poter ospitare al meglio i fedeli che giungevano sulla Rocca in occasione dei festeggiamenti dell’8 settembre per celebrare quella che gli abitanti del luogo consideravano e considerano la Madonna Miracolosa. Sulla sommità della roccia si trova infatti una piccola campana, progettata da Leonardo Cavallo e a suo dire, capace di prevenire e fermare le tempeste secondo particolari leggi della fisica. La credenza sul potere miracoloso della campanella in cima alla Rocca è rimasto vivo nella tradizione popolare. All’incupirsi del tempo, i fedeli accorrono alla chiesa della Madonna della Rocca e fanno suonare la campana: immediatamente le nuvole si allontanavano e la pioggia o la grandine cessavano di colpo. La leggenda della campanella e le altre vicende legate alla Chiesa e ai miracoli della Madonna sono raccontate attraverso le immagine dei murales, di recente realizzazione, che abbelliscono le facciate degli edifici del Rione.

A circa 2 km di distanza dal centro abitato di Satriano sorge un santuario dedicato alla Madonna delle Grazie, verso il quale la popolazione locale ha sempre dimostrato grande devozione e tutt’oggi, in particolare durante il mese di maggio, i satrianesi sono soliti incamminarsi dalla cittadina per raggiungere a piedi la Chiesa, recitando il rosario durante il percorso. Antichissime carte topografiche segnalano l’esistenza di una chiesa in onore della Madonna di Loreto. Nel 1820, a causa di una frana, questa chiesa crollò, lasciando in piedi solo il muro con l’intatto altare e la statua della Madonna. Si decise allora di costruire un nuovo santuario a qualche centinaia di metri di distanza, e intanto conservare temporaneamente la sacra statua della Madonna in un piccolo capanno di legno. Secondo la tradizione orale la mattina seguente il custode scoprì che la statua non si trovava più nel capanno, e venne ritrovata sopra una quercia poco distante. Questo miracoloso fatto si ripeteva tutte le notti e per questo si decise di costruire il santuario proprio nel luogo in cui sorgeva la quercia. L’imponente altare della Madonna venne edificato appunto sulla quercia troncata. I lavori terminarono nel 1830. Masse di fedeli ogni anno giungono a piedi al santuario, in particolare in occasione del lunedì dell’Angelo e per i solenni festeggiamenti in onore della Madonna delle Grazie che si svolgono ogni anno il 2 luglio.

La splendida Piazza Abbamonte di Satriano di Lucania è stata costruita in seguito all’intervento di restauro e riqualificazione di ciò che restava di Palazzo Abbamonte, antico palazzo del XVII secolo appartenuto all’omonima, potente famiglia, originaria di Caggiano. Nell’area in cui si ergeva l’antico palazzo, è stato realizzato un nuovo immobile polifunzionale, che ospiterà il Museo Archeologico e della Civiltà Contadina, recuperando sulla facciata principale due barbacani in pietra, l’antico portale e le sue mura, l’arco e il pozzo in pietra interni nel cortile, due finestre, due lesene e due putti, destinando la restante area a piazza. La piazza è costituita da un ampio spazio pubblico, leggermente inclinato, circoscritto dalle abitazioni. Cinque gradini dividono quasi nel mezzo la parte più alta della piazza da quella più bassa. E’ lo scenario ideale per ospitare spettacoli, concerti e altri eventi. Le pareti delle case circostanti ospitano una serie di murales che narrano una delle leggende più popolari di Satriano, quella del Moccio degli Abbamonte, un pupazzo con le sembianze di bambino, creato dalla farina impastata, malvagio e immortale.

è un antico palazzo appartenente ad una ricca famiglia del Settecento. Ricostruito in seguito al terremoto del 1980, conserva però lo stile architettonico dell’edificio originale risalente al 1700. L’edificio costituito da un grande basamento in pietra, è formato da un ordine di finestre ad arco che danno luce alla scalinata di accesso al piano superiore, formando un passaggio coperto che porta all’ingresso dell’edificio. Nella fabbrica del Palazzo è incorporata la torre a forma rotonda e un sottopasso ad arco che costituisce la “porta vecchia” al borgo antico. Dell’edificio originario si conserva il portale d’ingresso. Da qualche anno è stato scelto come sede del Municipio ed è recentemente stato dotato di una pedana motorizzata per consentire l’accesso alle persone con disabilità e difficoltà motorie.

è stato realizzato nel 2006 diventando il luogo ideale per l’allestimento di spettacoli, concerti e altre manifestazioni all’aperto, offrendo un magnifico scenario all’ombra del Castello, vicino al torrente Melandro e dominato in lontananza dall’altura della Torre di Satriano. Sulle facciate delle mura perimetrali degli edifici che circondano il sito, una serie di murales racconta la vita di Giovanni De Gregorio, il pittore del 1600 nato a Pietrafesa, l’antica Satriano di Lucania, con la rappresentazione dello studio dell’artista in cui è possibile riconoscere i suoi più noti dipinti a soggetto sacro, come la Pietà, dipinta a Potenza nel 1608. A celebrare ulteriormente l’artista, presso l’Anfiteatro Porticelle troviamo anche l’iconica scultura bronzea che il suo paese natio ha voluto dedicargli e realizzata dal maestro Luciano La Torre.

appartenuto alla famiglia Guarini del Duca di Poggiardo, è situato su una delle tre rocche, che caratterizzano la morfologia del Satriano. Proprio sulla rocca del castello nacque il primo nucleo storico di Pietrafesa. Della struttura originaria rimane una prima porta, delimitata da un portale ad arco tondo, formato da blocchi di pietra scalpellata, che dà accesso a valle ad una scalinata delimitata da un parapetto in muratura e a monte dell’imponente roccia che porta ad una seconda porta. In seguito all’intervento architettonico previsto a causa del terremoto del 1980, si è mantenuta la parte di struttura esistente in pietra integrandola con il nuovo edificio. La forma planimetrica attuale riprende quella esistente; difatti il palazzo originale era costituito da due ali che delimitavano uno spazio aperto da cui si può ammirare il vasto territorio limitrofo, ancor oggi apprezzabile. La struttura ospita la biblioteca comunale, una videoteca, una sala congressi e al primo piano il  Museo Multimediale “Il Palco dei Colori” dedicato a Giovanni De Gregorio, noto pittore originario di Pietrafesa, uno dei massimi esponenti della cultura pittorica lucana del tardo manierismo. “

Percorsi

Sentieri percorribili: sentiero del poggio, rete ecologica tra il Villa San Giovanni e la Torre (parziale, in corso di completamento); aree naturalistiche: Bosco Ralle: poco distante dal centro abitato di Satriano, a circa mille metri di quota nel Parco Nazionale dell’Appenino Lucano si trova il Bosco Ralle, luogo perfetto dove poter dedicare una giornata al relax nella natura. E’ caratterizzato dalla presenza di tre laghetti artificiali, nel maggiore di questi è possibile praticare la pesca sportiva, passando una giornata in mezzo alla natura presso l’area picnic adiacente al laghetto.  Il Bosco di Ralle  ospita al suo interno numerosi esemplari di faggio, querce e aceri. Passeggiare al suo interno è davvero rilassante e si avrà l’occasione di scoprire l’affascinante flora del luogo, grazie ai sentieri tracciati. Molte associazioni organizzano escursioni e trekking che si stagliano nel bosco fino ad arrivare, ad esempio, al famoso Faggio di San Michele. Un secolare faggio lucano, albero padre della Basilicata.

Tradizioni culturali e artigianali

IL CARNEVALE DI SATRIANO

È considerato il Carnevale più ecologico d’Italia e tra i carnevali più belli in assoluto. Si tiene ogni anno il sabato e la domenica prima del martedì grasso. Le maschere tradizionali sono quattro: il Rumita (eremita) è l’uomo albero di Satriano, una figura completamente ricoperta di edera; l’urs (Orso) è invece una persona che indossa pelli di pecora e capra; il Capo Orso e la Quaresima, una donna vestita a lutto; caratteristico è anche lo scambio dei ruoli di genere.

Il sabato di Carnevale è il giorno del corteo e della festa della “Zita”, con la messa in scena del matrimonio con lo scambio dei ruoli, un tradizionale rituale  dove gli uomini si vestono da donne e le donne si vestono da uomini. La domenica di Carnevale è invece il momento della “Foresta che cammina”, evento affermatosi a livello nazionale e internazionale. 131 uomini-albero, i rumiti, simbolicamente uno per ogni paese della Basilicata, escono da un’area verde dell’abitato di Satriano, il Bosco Spera, e invadono di verde le vie del paese. Chiunque può prendere parte all’invasione verde, diventare uomo albero per un giorno, e farsi portavoce del messaggio ecologista di cui il Rumita è diventato ambasciatore: ristabilire un rapporto antico con la Terra.

FESTA DELLA PIZZA CHIENA SATRIANESE 

Manifestazione dedicata alla Pizza Chiena, il rustico più apprezzato della cucina locale, grazie al suo esterno dorato e croccante che nasconde un ripieno morbido e gustoso al suo interno.

Con stand degustativi, musica dal vivo, eventi teatrali e per bambini. Si tiene in aprile.

FESTE PATRONALI

  • Santo Patrono San Rocco -16 Agosto
  • Madonna della Rocca – 8 Settembre
  • Madonna delle Grazie – 2 Luglio
  • San Vito – 15 Giugno

Peculiarità enogastronomiche: i sapori autentici di Satriano di Lucania

La cucina tipica di Satriano, in linea con la tradizione enograstronomica lucana, è una cucina genuina e saporita impreziosita da prodotti locali che riflettono l’economia  prettamente rurale che caratterizza il borgo.

Tra i primi piatti tipici troviamo i cavatelli, le orecchiette e i fusilli, tutti rigorosamente fatti a mano e accompagnati da sugo di carne e in particolare di salsicce locali, primo piatto tipico sono anche le tagliatelle “la’aned” con fagioli o ceci. Tipici sono anche gli insaccati e i prodotti caseari (caciocavallo, provolone, toma, ricotta fresca e salata).

Particolarmente apprezzate sono la frittata con i “lampascioni” e la frittata con asparagi selvatici, prodotti naturali locali raccolti tradizionalmente nei campi. Molto diffuso è l’utilizzo di peperoni e peperoncini ed in particolare dei famosi “peperoni cruschi”, peperoni secchi da saltare in padella. Tra le ricette con i peperoni ci sono i “paparul chin” peperoni conservati nell’aceto riempiti con mollica, aglio e acciughe. Altri piatti tipici sono il Baccalà N’durat e fritt””, le “patat hrell”, patate bollite e condite con olio o lardo, aglio e peperoncino, l’agnello alla satrianese, preparato con patate e peperoni cruschi.

La specialità di Satriano di Lucania è sicuramente il coniglio ripieno, “”U lepr chin”” che si prepara in questo modo: si pela il coniglio, si apre solo sulla pancia giusto il necessario, si tirano le interiora, si lava e si lascia asciugare. Da parte si prepara il ripieno: con quattro uova, formaggio e salame, si riempie il coniglio, si cuce l’apertura sulla pancia, si mette nel forno per il tempo necessario di cottura. Da parte si prepara la salsa di pomodoro, quando bolle si cala il coniglio per circa venti minuti.

La Pizza Chiena satrianese (Prodotto De.Co.): tradizionalmente preparata nel periodo pasquale, la pizza chiena satrianese è diventata nel tempo un prodotto richiesto tutto l’anno grazie al suo sapore unico che la distingue da tutti gli altri prodotti simili preparati in altre zone del Sud Italia. A comporla pochi e semplici ingredienti. Per l’impasto farina di frumento, acqua e crisc’ (lievito madre). Per il ripieno: uova, formaggio pecorino e vaccino locali, salame satrianese e prezzemolo una pizza rustica salata fatta con impasto di formaggio stagionato, toma, uova e salame.”

Informazioni Turistiche

DOVE MANGIARE

  • Agriturismo Fattoriabio – C/da Serra,16 – 338 5955694
  • Ristorante “La Botte”  –  C/da Passriello, 18 – 0975 383443
  • Ristorante Pizzeria “Caluae” – C/da Brulli, 8 – 0975 383656
  • Ristorante “Sotto la Torre” – C/da Passariello – 0975 383630
  • Pub “CRAZY HORSE”– C/da Piano del Prato – 328 6170794
  • Pizzeria & Braceria “Carpe Diem”– Via Aldo Moro, 38 – 380 4508154
  • Pizzeria del Corso – Corso Trieste, 132 – 0975 564117

DOVE DORMIRE

  • Affittacamere Al Castello – Via Castello, 40 – 328 9193852 – mastrok@hotmail.it
  • Affittacamere “Corso Italo Balbo” – Corso Trieste – 393 5897879
  • Affittacamere “Giardino Nascosto” – Corso Trieste, 182 – 349 5081285
  • Affittacamere On The Road – Via Nazionale, 26 – 320 7649255 – ontheroad26sat@gmail.com
  • Agriturismo Fattoriabio – C/da Serra,16 – 338 5955694
  • Atmosfera Bubble Glamping  – Contrada Le Piane – 392 4963443
  • B&B Andemar Rooms – Rione Roberto 10 – 0975.010341/328.7245857 – andemar2020@gmail.com
  • B&B Rifugio della luna – C/da Santa Lucia, 15 – 348 8642610
  • B&B Villa Rosina  – Via Paschiero, 7 – 328 8721508
  • Fiore di Piesco – b&b di charme – Via Piesco, 17 – 3349542139
  • Il Sotto Bosco Casa Vacanze – Contrada Serroni 7 – 3516948162 – ilsottobosco23@yahoo.it
  • Il Sospiro – Strada Comunale Faggeta/Madonna delle Grazie –  327 1070922 -ilsospiro@libero.it”

Caterina Corleto
Telefono 389 1113337
Guida Escursionistica AIGAE – Presente a Sasso di Castalda

Isabella Abate
Telefono 3337321941

Alba Tempone
Telefono 3492643356

Vincenzo Pietro Scavone
Telefono 3477018814

Rocco Petrone
Telefono 329 5320026
Guida LAGAP e Guida Uff.le Parco App. Lucano

Rocco Tofalo
Telefono 338 4700324
Punto di riferimento per escursioni in bici

Angelo Doti
Telefono 342 0904506

Giovanni Motta
Telefono 328 4177570

Carmine Gulliti
Telefono 335 709181

Emanuele Sileo
Telefono 328 6991733
Presidente Guida LAGAP e Guida Uff.le Parco App. Lucano

Donato Filippi
Telefono 328 64691189
Maestro di Sci Nordico e Istruttore Nazionale di Nordic Walking

Gianluca Gugliotti
Telefono 334 7487770
Guida Uff.le Parco App. Lucano

Contatti

Infopoint Comune di Satriano di Lucania
Accesso consentito secondo gli orari di apertura
Come raggiungere l’infopoint(partendo dalla provincia o dalle stazioni più vicine):
– In Auto (23,6Km) passando per E847 e SS95var / (23,8Km) passando per SP94 e SS95var
– In Treno: Stazione di Tito (a 8Km circa da Satriano di Lucania) | Stazione di Picerno (a 10 Km circa da Satriano di Lucania)
Via De Gregorio 7 – Satriano di Lucania
https://www.comune.satriano.pz.it/

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